Degno di essere cantato da grandi poemi romani, come Orazio, il Falerno fin dall'antichità ha nobilitato la produzione vinicola di questa regione. Oggi sono stati soprattutto riscoperti e quindi valorizzati vitigni autoctoni. Di particolare interesse e apprezzamento, tra le denominazioni tipiche della Campania, il Taurasi, il Solopaca, il Sannio e il Vesuvio.
Il Terra d’Eclano è ottenuto con le uve provenienti da cinque distinti vigneti di proprietà interamente vitati con Aglianico. L’elevata complessità e la profonda struttura dell’aglianico, coltivato direttamente nei vigneti dell’azienda, conferiscono al Terra d’Eclano una straordinaria attitudine alla lunga maturazione in bottiglia.
Nel cuore dell'Irpinia le viti secolari a piede franco "patriarchi" della cultura vitivinicola campana ci offrono emozioni fuori dal tempo: vignite di oltre tre metri di altezza disseminati di alberi da frutto e uliveti. Complesso, intensamente minerale, di grande profondità, il Serpico è l'espressione di questo territorio unico.Invecchiato per 18 mesi in legno.
Il vino "Terra di Lavoro" prende nome dalla provincia dell'antico Regno delle Due Sicilie che comprendeva l'odierno territorio di Caserta. I vigneti di uve Aglianico e Piedirosso, situati a 400 metri s.l.m tra castagneti e uliveti digradanti verso il Golfo di Gaeta, alle pendici di un antico vulcano spento sono stati recuperati dai proprietari con la stessa passione con la quale venivano coltivati dal tempo dei romani.
Il Bue Apis è prodotto esclusivamente con uve di Aglianico del Taburno provenienti da una vigna centenaria ubicata in contrada “Pantanella” a circa 1000 metri dalla cantina del Taburno. Questa vigna testimonia l’antica presenza dell’Aglianico alle pendici del monte Taburno. La vinificazione in purezza dell’uva da essa ottenuta, clone originario del cosiddetto Aglianico amaro, è uno dei percorsi che la Cantina del Taburno ha intrapreso per valorizzare le straordinarie potenzialità di questo antico vitigno.