Tignanello è uno dei vini più innovativi e sperimentali, divenuto simbolo e portavoce della qualità del vino italiano nel mondo. Nasce solo nelle migliori annate, da una scrupolosa selezione di uve Sangiovese, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, cresciute nella tenuta omonima nel cuore del Chianti Classico, e rappresenta in pieno la filosofia della famiglia Antinori: conciliare trazione e modernità, dando vita a vini legati autenticamente alla terra di origine. Innovativo per essere stato il primo Sangiovese affinato in barrique, il primo rosso moderno assemblato con varietà non tradizionali, quali il Cabernet, e tra i primi vini rossi nel Chianti a non utilizzare uve bianche; ha colore rubino con riflessi violacei, un complesso bouquet di frutti di bosco, con note di vaniglia cacao e cuoio, donate dal legno. Al palato è avvolgente con morbidi tannini, minerale, equilibrato e lungamente persistente.
Vinificazione:
La fermantazione malolattica avviene in barrique, per esaltare finezza ed aromi. I vari vini maturano separatamente per 12-14 mesi in fusti di rovere francese e ungherese, nuovi e di secondo passaggio. Seguono l’assemblaggio e, dopo pochi mesi, l’imbottigliamento.
Tignanello accompagna in felici e speciali occasioni i piatti della tradizione italiana, come pasta al ragù, grigliata di carne, umidi e stracotti, cacciagione, formaggi stagionati.
Vino prodotto esclusivamente da uve Sagrantino, vitigno autoctono delle Colline Di Montefalco, in Umbria. Vino di strutura complessa, di colore rosso intenso, frutti di bosco, cuoio, spezie, vaniglia, corposo ed elegante, dalle formidabili caratteristiche organolettiche, molto vocato all'affinamento. Ideale con carni rosse, selvaggina e carni piccanti.
Sintesi della potenza del Sagrantino e dell’eleganza del Sangiovese, il Montefalco Rosso della Tenuta Castelbuono, certificata biologica, esprime a pieno il fascino di un territorio di antiche tradizioni.
Il Sassicaia è il vino italiano più noto al mondo, la quintessenza dell'equilibrio in termini di corpo e complessità. Si tratta di un rosso che rappresenta allo stesso tempo il fiore all'occhiello dell'enologia italiana, la pietra miliare per le eccellenze affermatisi in seguito e la chiave di volta della rinascita enologica della zona. Nasce dall'ingegno di Mario Incisa della Rocchetta che, già negli anni Venti, sognava di creare un vino di razza, purosangue come i cavalli che possedeva allora nella scuderia di proprietà. Decise così di piantare uve Cabernet Sauvignon e Franc nella Tenuta San Guido, per la somiglianza che aveva notato tra questi terreni e la zona di Bordeaux: terreni pietrosi e sassosi, proprio come una "Sassicaia".