Fino ai tardi anni ’70 il Pinot Bianco veniva prevalentemente coltivato e vinificato con l’aggiunta di piccole percentuali di Chardonnay, e il vino veniva identificato semplicemente come Pinot Bianco. Nel 1982 lo Chardonnay venne vinificato per la prima volta in purezza per merito della Cantina San Michele Appiano. Da allora ha vissuto uno sviluppo irrefrenabile. Si presenta magnificamente succoso, invitante e con una lunga persistenza.
Proviene dai vigneti della Valpolicella Classica questo rosso capace di farsi ricordare per il finale lungo e saporito.La composizione delle uve è 85% Corvina Veronese, 10% Rondinella, 5% Corvinone. Profumo delicato che ricorda le mandorle e la viola.Il sapore asciutto, morbido e di buona struttura, sorprende il palato con una sferzata di ciliegie e prugne.
Il vino ottenuto con la tecnica del ripasso è strettamente legato al più grande vino della Valpolicella: l’Amarone. Dopo la pigiatura delle uve appassite, da cui si ottiene l’Amarone, si “ripassa” il vino Valpolicella prodotto nella vendemmia di ottobre sulle vinacce ancora calde dell’Amarone. Inizia una seconda fermentazione alcolica che aumenta il tenore alcolico e il vino diventa più ricco di colore, di corpo, di aromi.
Best seller della linea, venduto in 55 paesi, il Marina Cvetic Riserva ha contribuito notevolmente alle fortune del Montepulciano nel mondo. Numerosi i riconoscimenti ricevuti negli anni, tra cui l’inserimento nella “World Top 100” della rivista americana Wine Spectator.
Le uve provengono da vigneti di Langa siti alla destra del fiume Tanaro. Il tradizionale affinamento in Botti di rovere di Slavonia e la successiva permanenza in bottiglia assicurano grande equilibrio, armonia e morbidezza.
Il Bue Apis è prodotto esclusivamente con uve di Aglianico del Taburno provenienti da una vigna centenaria ubicata in contrada “Pantanella” a circa 1000 metri dalla cantina del Taburno. Questa vigna testimonia l’antica presenza dell’Aglianico alle pendici del monte Taburno. La vinificazione in purezza dell’uva da essa ottenuta, clone originario del cosiddetto Aglianico amaro, è uno dei percorsi che la Cantina del Taburno ha intrapreso per valorizzare le straordinarie potenzialità di questo antico vitigno.