Il vino è di colore giallo chiaro ed ha aromi che ricordano il fiore di sambuco e la pesca. Giovanile nella beva con aromi filigrani ma intensi. Complesso con finale lungo e minerale.
La primavera 2020, con il suo bel tempo e calde temperature, con i fiori primaverili in giardino e le spesse coperte di neve fresca sulle montagne, ha portato allo sviluppo relativamente precoce delle viti, che si è poi ristabilizzato con le temperature più fresche di giugno. Dopo un'estate calda ed intensa, il raccolto è iniziato nei primi giorni di settembre. L'autunno è stato caratterizzato da giornate calde e notti fresche, ma anche da un clima un po' capriccioso, che però non ha influito sulle uve, vista l'attenta coltivazione dei vigneti durante l'inizio dell'estate. L'annata 2020 ha dato vita a vini di grande tipicità altoatesina: i giovani vini bianchi sono caratterizzati da una fresca vivacità e da una chiara espressione aromatica, i rossi mostrano un'ottima struttura ed un frutto semplice e fine.
Giovinezza, gioiosità, freschezza. Ecco ciò che trasmette questo vino attraverso i suoi piacevoli aromi di frutta fresca,fiori e il gusto armonioso di notevole freschezza e briosità. Eccellente aperitivo, è adatto ad un pasto leggero, vegetariano o di pesce, ma duttile nell'accompagnare anche i primi piatti a base di pasta e riso.
Il Greco di Tufo è una delle poche varietà bianche ad avere un’alta propensione all’invecchiamento. Questo antico e prestigioso vitigno è stato portato nella provincia di Avellino dai Pelagi, dalla Tessaglia in Grecia, nel primo secolo avanti Cristo.
Il Fiano è un vitigno dalle origini antichissime che risalgono all’epoca romana, periodo nel quale tale vitigno era conosciuto come Vitis Apiana per la dolcezza dei suoi acini tanto graditi alle api.
Dopo il difficile periodo degli anni Sessanta, in cui si è rischiato di perdere l’antico patrimonio viticolo provinciale, la caparbia azione di Antonio Mastroberardino ha riportato il Fiano tra i vitigni più coltivati della provincia di Avellino, suscitando interesse per la coltivazione anche fuori regione.
Lirica è il "figlio nobile dei nostri padri" e riflette il carattere forte e generoso della terra che lo genera. Nei nove mesi di affinamento in botti grandi di rovere di Slavonia, la lenta e gentile micro-ossigenazione dona a questo classico Primitivo struttura e longevità, rispettando il carattere dell'uva e del territorio. La multiforme varietà del suo bouquet riporta alla poesia, in sintonia con la componente semantica del termine: il canto dei poeti per esprimere continue emozioni, particolari stati di grazia, un accordo di anime, di sensazioni, di brividi incantati, di palpiti segreti.