Prodotto dal vitigno Aglianico. Già noto in epoca romana come "Vitis Hellenica", coltivato al centro della zona alto collinare classica di Contrada Iampenna nella vigna Cinque Querce, in Agro di Montemarano(AV). Rese per ettaro molto contenute e un'attenta e severa selezione dell uve, consentono di produrre questo vino rosso rubino carico con riflessi granata, maturato per oltre 54 mesi tra botti e bottiglia.
Grande concentrazione di colore, tipica dell'uva raccolta nei campi taurasini; note di liquirizia e richiami di mora ne caratterizzano il nome, creando una dinamica sensoriale di piacevole sostanza.
Il Caprettone possiede elementi genetici in comune con il Coda di Volpe tanto che per anni c’è stata confusione tra i vitigni, anche se, per il primo la foglia più grande, il grappolo più spargolo e l’assenza della tipica “virgola finale” non dovrebbero lasciare dubbi. Vinificarlo in purezza ha significato per Cantine Olivella un’ulteriore sfida in nome della valorizzazione del territorio. Il nome, oltre che un doveroso omaggio ad uno degli artisti locali contemporanei più rappresentativi, indica proprio la volontà di creare un bicchiere di riferimento per questo vitigno, che possa divenirne un simbolo.
Denominazione: Vesuvio bianco D.O.C. Gradazione alcolica: 13% Vitigno: Caprettone 100% Terreno: Vulcanico - sabbioso Esposizione: Ovest altitudine: 450 m s.l.m. Densità di impianto: 4.000 ceppi per ettaro Sistema di allevamento: Spalliera con potatura Guyot Età Vigneto: Oltre 12 anni Resa per Ettaro: Circa 60 Quintali Periodo di Raccolta: Prima decade di ottobre Tecnica di vinificazione: Classica in bianco Maturazione: in serbatoi di acciaio a temperatura controllata Affinamento: "sur lies" in acciaio per tre mesi e bottiglia
Caratteristiche Sensoriali
Vista: Giallo Paglierino carico Olfatto: Prevale, in giovinezza, la componente erbacea Gusto: Morbido ma prevalentemente acidulo, specie all’approccio, offre immediatamente la sensazione di un raggiunto e precoce equilibrio che dovrebbe permettere, negli anni, anche una discreta serbevolezza. Abbinamenti: Molto versatile: da aperitivo con formaggi freschi e cruditè di mare a piatti più saporiti come il conterraneo baccalà di Somma, in bianco con le olive o fritto a tocchi di grande spessore
A San Marzano i viticoltori si prendono cura della loro piccola vigna come si fa con un giardino. Le loro storie sono tante, così come i nomi delle loro famiglie.Ne abbiamo scelto uno, Talò, per ringraziarli idealmente: famiglia per famiglia, storia per storia.
Masseto 2016 risulta essere una delle versioni più eleganti e raffinate di sempre. Il colore appare intenso e giovane. Al naso si presenta complesso e fresco con note di frutta a bocca rossa, di spezie dolci, appena sottolineato dalla leggera tostatura del legno. In bocca è seta pura con una tessitura fine e levigata, sostenuta da un fruttato vibrante e una trama acida vivace ma perfettamente integrata nella struttura del vino. Un lungo finale sapido conclude la degustazione.
Dai filari della Tenuta di Gelso Grande, dopo una soffice pressatura degli acini migliori, nasce un vino che sa donare sentori raffinati e di garbata eleganza. Dedicato ai wine lovers più esigenti lo Chardonnay Branciforti dei Bordonaro, si concede al naso con un bouquet di delicata intensità che declina felicemente verso note fruttate con prevalenza di sentori di albicocca e pesca gialla. Perfetto compagno per una cena a lume di candela, predilige abbinamenti con overture di crostacei e secondi piatti a base di pesce del mediterraneo.